Nel mondo della SEO, si parla spesso di algoritmi, aggiornamenti e tecniche di ottimizzazione. Ma c’è un elemento meno visibile, eppure fondamentale, che contribuisce alla qualità dei risultati di ricerca: i Google Quality Raters. Si tratta di migliaia di persone che, ogni giorno, valutano manualmente la qualità dei contenuti online per aiutare Google a migliorare i suoi algoritmi.
Chi sono i Quality Raters
I Quality Raters sono collaboratori esterni, distribuiti in tutto il mondo, che lavorano seguendo le Search Quality Rater Guidelines di Google. Non hanno accesso diretto al ranking dei siti, né possono influenzarlo direttamente. Il loro compito è quello di valutare la qualità dei risultati di ricerca in base a criteri ben definiti, fornendo feedback che Google utilizza per migliorare i propri sistemi di ranking.
Nel 2025, si stima che siano oltre 16.000 i raters attivi, operanti in diverse lingue e mercati. Il loro lavoro è cruciale per testare nuove versioni degli algoritmi e per garantire che i risultati di ricerca siano utili, pertinenti e affidabili.
Le linee guida ufficiali: il cuore del processo
Il documento che guida il lavoro dei Quality Raters è il Search Quality Rater Guidelines, un manuale di oltre 180 pagine che viene aggiornato regolarmente. Al suo interno troviamo concetti chiave come:
Questo acronimo rappresenta i quattro pilastri della valutazione qualitativa dei contenuti. Google vuole che i contenuti siano scritti da persone competenti, con esperienza diretta sull’argomento, che dimostrino autorevolezza e siano affidabili.
YMYL: Your Money or Your Life
I contenuti che possono influenzare la salute, la sicurezza o la situazione finanziaria degli utenti sono soggetti a criteri ancora più rigorosi. Un sito che offre consigli medici, ad esempio, deve dimostrare un alto livello di competenza e affidabilità.
Needs Met Rating
Questo sistema valuta quanto un risultato soddisfa l’intento di ricerca dell’utente. I raters devono giudicare se una pagina risponde in modo completo, parziale o nullo alla query dell’utente.
Come lavorano i Quality Raters
I raters ricevono delle query di ricerca e una serie di risultati da valutare. Spesso si tratta di test “side-by-side”, dove devono confrontare due versioni dei risultati per indicare quale sia più utile. Il loro giudizio non modifica direttamente il ranking, ma viene utilizzato per allenare i modelli di machine learning che alimentano gli algoritmi di Google.
In pratica, i Quality Raters aiutano Google a capire cosa significa “qualità” dal punto di vista umano, fornendo un feedback che viene poi tradotto in regole algoritmiche.
Aggiornamenti recenti: AI, spam e contenuti scalabili
Nel gennaio 2025, Google ha aggiornato le linee guida introducendo importanti novità:
Contenuti generati da AI
Google ha chiarito che i contenuti generati da intelligenza artificiale non sono penalizzati a priori. Tuttavia, devono essere verificati editorialmente, offrire valore reale e non essere generici o ripetitivi. I Quality Raters sono ora istruiti a riconoscere contenuti prodotti da modelli linguistici che non aggiungono valore all’utente.
Nuove forme di spam
Sono state identificate nuove pratiche abusive, tra cui:
Abuso di domini scaduti: l’uso di domini precedentemente autorevoli per ospitare contenuti di bassa qualità.
Abuso della reputazione di siti affidabili: pubblicare contenuti spam su siti con buona reputazione per sfruttarne l’autorevolezza.
Scaled content abuse: produzione massiva di contenuti superficiali tramite automazione, spesso con l’obiettivo di manipolare il ranking.
Queste pratiche sono ora monitorate più attentamente, e i Quality Raters giocano un ruolo chiave nell’identificarle.
Implicazioni per chi fa SEO
Anche se i Quality Raters non influenzano direttamente il ranking, il loro lavoro è fondamentale per modellare gli algoritmi. Ecco perché è importante conoscere le loro linee guida:
Scrivere contenuti con E-E-A-T: dimostrare competenza, esperienza e affidabilità è oggi più importante che mai.
Evitare pratiche manipolative: tecniche come il keyword stuffing, il cloaking o la produzione automatica di contenuti senza valore sono sempre più rischiose.
Pensare all’utente: Google premia i contenuti che rispondono realmente alle esigenze degli utenti, non quelli pensati solo per i motori di ricerca.
Conclusione: la qualità come strategia SEO
I Google Quality Raters rappresentano la voce umana all’interno di un sistema sempre più automatizzato. Il loro lavoro ci ricorda che, al di là degli algoritmi, la SEO è ancora una questione di qualità, utilità e fiducia.
Per chi crea contenuti, la sfida è chiara: non basta essere visibili, bisogna essere veramente utili. E questo significa investire in contenuti ben scritti, verificati, pertinenti e pensati per le persone.
Google Quality Raters: Chi sono, cosa fanno e perché contano nella SEO
Nel mondo della SEO, si parla spesso di algoritmi, aggiornamenti e tecniche di ottimizzazione. Ma c’è un elemento meno visibile, eppure fondamentale, che contribuisce alla qualità dei risultati di ricerca: i Google Quality Raters. Si tratta di migliaia di persone che, ogni giorno, valutano manualmente la qualità dei contenuti online per aiutare Google a migliorare i suoi algoritmi.
Chi sono i Quality Raters
I Quality Raters sono collaboratori esterni, distribuiti in tutto il mondo, che lavorano seguendo le Search Quality Rater Guidelines di Google. Non hanno accesso diretto al ranking dei siti, né possono influenzarlo direttamente. Il loro compito è quello di valutare la qualità dei risultati di ricerca in base a criteri ben definiti, fornendo feedback che Google utilizza per migliorare i propri sistemi di ranking.
Nel 2025, si stima che siano oltre 16.000 i raters attivi, operanti in diverse lingue e mercati. Il loro lavoro è cruciale per testare nuove versioni degli algoritmi e per garantire che i risultati di ricerca siano utili, pertinenti e affidabili.
Le linee guida ufficiali: il cuore del processo
Il documento che guida il lavoro dei Quality Raters è il Search Quality Rater Guidelines, un manuale di oltre 180 pagine che viene aggiornato regolarmente. Al suo interno troviamo concetti chiave come:
E-E-A-T: Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità
Questo acronimo rappresenta i quattro pilastri della valutazione qualitativa dei contenuti. Google vuole che i contenuti siano scritti da persone competenti, con esperienza diretta sull’argomento, che dimostrino autorevolezza e siano affidabili.
YMYL: Your Money or Your Life
I contenuti che possono influenzare la salute, la sicurezza o la situazione finanziaria degli utenti sono soggetti a criteri ancora più rigorosi. Un sito che offre consigli medici, ad esempio, deve dimostrare un alto livello di competenza e affidabilità.
Needs Met Rating
Questo sistema valuta quanto un risultato soddisfa l’intento di ricerca dell’utente. I raters devono giudicare se una pagina risponde in modo completo, parziale o nullo alla query dell’utente.
Come lavorano i Quality Raters
I raters ricevono delle query di ricerca e una serie di risultati da valutare. Spesso si tratta di test “side-by-side”, dove devono confrontare due versioni dei risultati per indicare quale sia più utile. Il loro giudizio non modifica direttamente il ranking, ma viene utilizzato per allenare i modelli di machine learning che alimentano gli algoritmi di Google.
In pratica, i Quality Raters aiutano Google a capire cosa significa “qualità” dal punto di vista umano, fornendo un feedback che viene poi tradotto in regole algoritmiche.
Aggiornamenti recenti: AI, spam e contenuti scalabili
Nel gennaio 2025, Google ha aggiornato le linee guida introducendo importanti novità:
Contenuti generati da AI
Google ha chiarito che i contenuti generati da intelligenza artificiale non sono penalizzati a priori. Tuttavia, devono essere verificati editorialmente, offrire valore reale e non essere generici o ripetitivi. I Quality Raters sono ora istruiti a riconoscere contenuti prodotti da modelli linguistici che non aggiungono valore all’utente.
Nuove forme di spam
Sono state identificate nuove pratiche abusive, tra cui:
Queste pratiche sono ora monitorate più attentamente, e i Quality Raters giocano un ruolo chiave nell’identificarle.
Implicazioni per chi fa SEO
Anche se i Quality Raters non influenzano direttamente il ranking, il loro lavoro è fondamentale per modellare gli algoritmi. Ecco perché è importante conoscere le loro linee guida:
Conclusione: la qualità come strategia SEO
I Google Quality Raters rappresentano la voce umana all’interno di un sistema sempre più automatizzato. Il loro lavoro ci ricorda che, al di là degli algoritmi, la SEO è ancora una questione di qualità, utilità e fiducia.
Per chi crea contenuti, la sfida è chiara: non basta essere visibili, bisogna essere veramente utili. E questo significa investire in contenuti ben scritti, verificati, pertinenti e pensati per le persone.
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